venerdì 28 ottobre 2011

MA ... QUANDO FACCIAMO LA SALSA?


Ormai è diventato un appuntamento che nessuno in famiglia vuole perdere.
I ragazzi, ormai grandi, e soprattutto sempre pieni di impegni chiedono:
Ma...quando facciamo la salsa?
E così si cerca il giorno giusto per tutti e una volta trovato ...pronti via!
Ci sentiamo sempre un po' formiche nel preparare tutto il necessario: bottiglie pulite, tappi nuovi, caldaie ben lucidate con sale e aceto, il passapomodoro, sale, zucchero, la legna per i "fogoni" e....il basilico ...naturalmente di GIGI il nostro orto, ma soprattutto prenotare ....i pomodori.
Si perchè solitamente arrivano nel nostro mitico cortile dalle 8 alle 10 casse di pomodori rosso fuoco che tradotti in peso sono 200-250 kg e che diventano 60-70 bottiglie di salsa per pasta asciutta , pizza, sughi ecc.
Possiamo dire una piccola fabbrica!!!



Iniziamo sempre il nostro lavoro all'alba: le giornate del mese di Agosto diventano bollenti velocemente e abbiamo molto molto da fare.
Il primo passaggio: lavaggio accurato e scelta del pomodoro



Il "gioco" sta nella suddivisione dei vari compiti e nel "licenziamento" a lavori ultimati.
Lavati i pomodori, si tagliano a spicchi



Le caldaie sono pronte e abbiamo il "fuochista" che accende il fuoco e comincia a fare cuocere i pomodori.
Questo è un punto caldo in tutti i sensi!
Devi stare attento a mescolare i pomodori in modo che non si attacchino,... devi aggiungere pomodori mano a mano che togli l'acqua che inizialmente si forma... e sei davanti ad un fuoco vivace!







A questo punto abbiamo bisogno dell'esperienza della persona, che circa 40 anni fa, ha iniziato a fare la salsa.
E' arrivato il momento della SALATURA
NONNA ADELE, per favore, ci pensi tu? MAMMA siamo pronti per la salatura .. fai tu?
"Oltre al sale dovete mettere anche lo zucchero perchè toglie l'acidita' del pomodoro" dice nonna Adele mentre, tranquillamente, prende 4 pugni di sale grosso e 3 pugni di zucchero e li lascia cadere nella salsa quasi pronta.



Evviva si apre un altro reparto: "PASSARE LA SALSA"




Fino allo scorso anno abbiamo sempre utilizzato il passapomodoro manuale.
Ottimo brevetto, separa le bucce e i semi dalla polpa di pomodoro, ma dovendone passare tanta ci voleva una bella pazienza e tanta energia.
Certo che quando cominci ad avere le pentole piene di polpa rossa, lucida, profumata e buona (la devi sentire appena passata...tiepida che cos'è!) la fatica non la senti più.


quest'anno SORPRESA E CHE SORPRESA!!



Si abbiamo utilizzato il passapomodoro elettrico.
FANTASTICO!
Uno splendido regalo fatto alla nostra nonna Adele da Odetta e Gianni.
Ed è proprio grazie a loro che quest'anno la fatica è stata dimezzata. Hanno pensato quanto ci poteva essere utile...visto le quantità!

Adesso reparto IMBOTTIGLIAMENTO

Che profumo di basilico!
Le bottiglie sono già state lavate in lavastoviglie e sterilizzate nel forno e sono pronte per le indispensabili foglie di basilico.
Muniti dell'imbuto a bocca grande mestolo dopo mestolo la nostra "bella rossa" le va a riempire una a una.



Ci accompagneranno in cucina per almeno un anno ed è per questo che bisogna procedere alla STERILIZZAZIONE che noi facciamo così.
Bisogna controllare i tappi e che le bottiglie siano chiuse bene.
Poi, si mettono nella caldaia e si coprono di acqua. Si fanno poi bollire 1 ora e si lasciano raffreddare. Controlliamo sempre una a una che il tappo abbia fatto il sottovuoto.
Questa è una fase importante che va fatta a regola d'arte e non avere la fretta di finire.
Sono anni che siamo tentate di fare l'autosterilizzazione, che molti vicini fanno con successo, ma non ci siamo ancora decise.
Consiste nell'invasare la salsa bollente, chiudere le bottiglie e avvolgerle con panni di lana e lasciarle raffreddare.



Reparto ORA DI PRANZO

Il menù è già scritto, da anni, può cambiare solo il tipo: mezze maniche o penne rigate o tortiglioni o .......

PASTA ASCIUTTA CON SALSA DELLA CASA APPENA FATTA E DECORATA CON FOGLIE DI BASILICO
Reparto TUTTI LICENZIATI
"Ma siccome siete stati tutti bravi l'anno prossimo vi riassumo".
E' una delle frasi, risate, aneddoti di nonna Adele, gossip, qualche uffa, chiacchiere, il piacere dei profumi estivi, il canto delle cicale, passi veloci che il nostro cortile sente ogni anno.
E così le belle rosse adesso



sono in dispensa sempre pronte a risolverti l'invito dell'ultimo momento.
"Dai fermati ... facciamo una bella pasta asciutta con la ..nostra salsa. Sentirai ...dentro c'è l'estate"


Aggiornamento del 3/10/2012:
Abbiamo inserito alcune foto della salsa di quest'anno (la prima e l'ultima) ed essendo la nostra conserva del cuore partecipiamo con gioia al contest di  About Food"



contest LE GOLOSE CONSERVE

lunedì 24 ottobre 2011

PEPERONCINI PICCANTI... di citta' e di campagna

La nostra storia, oggi, non inizia dal nostro orto chiamato GIGI, ma dall'orto di città.
Eh sì! Carlo, l'uomo di casa, ha pensato di seminare diversi tipi di peperoncini PICCANTI nei vasi sul balcone.
Preparazione super accurata dei vasi, semina e... tantissime e rigogliose piantine di peperoncino.





Belle vero?
A questo punto si poteva lasciare l'orto GIGI senza peperoncino? NO!
Carlo ha mandato a GIGI diverse piantine e LUI ha cercato di fare del suo meglio!


Il sole quest'anno non è mancato nè in città, nè in campagna e il momento della raccolta è arrivato.

RACCOLTA CITTADINA


RACCOLTA RUSTICO-CHIC


Sono così bio! Come conservarli?
In vaso sott'olio: cominciamo.

Si lavano e asciugano molto bene i peperoncini.
Si tolgono il picciolo e TUTTI i semini con l'aiuto della punta di un coltello e nel nostro caso di un mini cucchiaino "fai da te".
Vi stupirete ancora una volta della natura: sono "pieni zeppi di semini"!!!
Se ne fate tanti, meglio mettere i guanti in lattice per evitare il bruciore alle mani!


Si preparano, in una casseruola:
tre parti di aceto bianco,
una di vino bianco,
un poco di sale
e si mette sul fuoco.

Esempio: se fai 3 bicchieri di aceto, avrai 1 bicchiere di vino.

Al primo bollore si calano i peperoncini e si fanno cuocere per 3 minuti.
Si scolano e si mettono a testa in giù ad asciugare per minimo 8 ore, meglio una notte. Vanno stesi capovolti uno per uno su di un canovaccio o su carta da cucina.
Più sono asciutti e meglio si conservano.
Sono davvero belli, lucidi, rossi e... piccanti!


Poi con pazienza si riempiono.
Noi abbiamo scelto molto semplicemente filetti di alici e 3-4 capperi per ogni peperoncino. Bisogna dire che i ripieni possono essere diversi... sono molto buoni anche con il trito di tonno-alici-capperi.

Si invasano, dopo aver fatto sterilizzare i vasi in forno a 100° per 30 minuti, disponendoli con cura: ben dritti e la parte con il ripieno verso l'alto.
Coprire con olio extra vergine di oliva e riporre i vasetti in un luogo fresco, asciutto e buio per almeno un mese. (se ci riuscite ... perche' sono veramente sfiziosi!)



Qualcuno vuole sapere che cosa abbiamo fatto con tutto il peperoncino raccolto oltre ai vasetti?

Abbiamo letto che in alcuni dialetti il peperoncino piccante viene chamato diavolicchio, allora noi abbiamo fatto
un .... DIAVOLICCHIO di centro tavola!


e .......COLLANE DIAVOLICCHIE



Con questa ricetta partecipo a questo contest!!!

mercoledì 19 ottobre 2011

TEMPO DI....NOCI

E' stata un'estate infinita.
Il tempo per la raccolta delle noci e' arrivato. Ne abbiamo raccolte tante e con cura le abbiamo messe al sole ad asciugare. Di giorno al sole, di notte in casa.
Curate e accudite con costanza in modo da rispettare il detto: " devono suonare".
Ci vuole del tempo.



E' proprio cosi'.

Per noi pero' le noci sono anche il tempo ed il sapore del Natale ed è per questo che vengono raccolte e preparate con tanta cura.
Spieghiamo in un attimo: la sera della vigilia di Natale, la tradizione della nostra famiglia vuole la pasta con sugo di noci. E' una ricetta povera di origine contadina che è stata tramandata di padre in figlio. Abbiamo ricostruito il periodo fino al 1885 anno di nascita del nostro bis-nonno Giuseppe.
Un tempo per preparare "al savur ed Nadel" (il sugo - condimento per la pasta asciutta della Vigilia di Natale) ci voleva un pomeriggio intero.Dopo aver rotto le noci dovevano essere rese poltiglia nel mortaio, oggi con il robot da cucina abbiamo velocizzato la preparazione.
La ricetta che utilizziamo per 4-5 persone è questa



gr. 500 Pasta lunga tipo reginette
gr. 300 noci sgusciate
gr. 50 pane grattugiato
gr. 100 formaggio parmigiano reggiano grattugiato
gr. 40 burro
4 cucchiai olio evo
4 cucchiai passata di pomodoro
1 mela brusca cotta al forno
grattata di noce moscata

Buttate la pasta in acqua bollente salata.
Frullate le noci finissimamente, mettetele in una terrina, aggiungete il pane grattugiato, il pezzetto di burro, scottate il tutto con l'acqua di cottura della pasta (inutile dire bollente!).
Si mescola sempre con un cucchiaio e si aggiunge acqua finchè si ottiene una consistenza come se fosse una pomarola e un bel colore chiaro.



Aggiungete a questo punto la vera pomarola, la polpa della mela cotta, il formaggio grattugiato, l'olio e la noce moscata.



Scolate la pasta al dente e condite con il sugo di noci.
Oggi: per renderla piu' cremosa (chi vuole) puo' aggiungere - robiola o mascarpone
Ieri: il nonno Giuseppe usava solo olio e la condiva a strati.

Questa pasta, pur essendo estremamente semplice, non la cuciniamo mai durante l'anno, tranne per situazioni particolari: ad esempio come oggi... perche' abbiamo fatto le foto!!!




con questa ricetta della Vigilia di Natale partecipiamo
al contest di Tiziana del blog "Pecorella di Marzapane" e della rivista "Scelte di gusto"





domenica 16 ottobre 2011

CON LE ZINNIE DI GIGI


GIGI è un aristocratico ORTO di campagna o per meglio dire dell'Appennino Parmense.
Fiero ed orgoglioso, è contornato da bellissimi panorami che riescono a dargli energia e convinzione per far crescere le tenere piantine che gli vengono affidate all'inizio di ogni primavera.
Ma soprattutto GIGI E' IL NOSTRO ORTO.
Oltre ad avere un nome, la caratteristica che distingue GIGI dai numerosi orti della zona. sono le ZINNIE!
Infatti, ogni anno, proprio all'ingresso dell'orto vengono seminate le zinnie, che crescono colorate e gioiose in compagnia di pomodori, cavolo cappuccio bianco e rosso, peperoni, melanzane, zucchine, sedano, datterini, ecc.
Le zinnie sanno che verranno raccolte non per essere gustate, ma ammirate per la loro avvenenza e per la loro semplicita' e utilizzate per rallegrare la casa, oppure per farne il centro di una tavola apparecchiata con cura, oppure composte in modo piu' curato per un omaggio.


Ma che significato ha la zinnia nel linguaggio dei fiori?
Beh siamo andate su GOOGLE e ...
"La zinnia non è un fiore pretenzioso né complicato, non necessita di grandi cure, non è eccessivamente delicato e si sviluppa velocemente. Queste caratteristiche l’hanno resa degna di rappresentare, insieme, semplicità e grandezza spirituale. Se legato alla sfera dei sentimenti, invece,la zinnia esprime nostalgia per una persona lontana. In entrambe i casi, è un grande attestato di stima."
Stupendo!!!è il messaggio perfetto per l'AVIS DI BASE PABLO, che per i suoi 45 anni di intensa attivita' nel quartiere, inaugura, finalmente la nuova sede.
Fra i donatori e volontari c'è molta soddisfazione e impegno. Infatti i locali, appena ristrutturati sono stati completamente puliti e arredati.
Noi abbiamo pensato di festeggiare con loro preparando alcune composizioni floreali.
Abbiamo reciso le zinnie di GIGI, edera, lauro, meline selvatiche, rametti vari e con gioia abbiamo composto il tutto...







L'ape cucirina ha pensato di preparare con varie stoffine di colore rigorosamente rosso un grande cuore con al centro il simbolo dell'AVIS: una goccia di sangue.



Ed è una goccia di sangue, protetta da due mani, il simbolo del calendario AVIS di base PABLO del 2011 con la dicitura LA VITA E' UN DONO ....AIUTACI A SALVARLA.
Da parte nostra:

AL PRESIDENTE E A TUTTI I VOLONTARI E DONATORI IL NOSTRO INFINITO
GRAZIE

sabato 8 ottobre 2011

I PULCINI......AUTUNNALI

A questo post metteremo l'etichetta RICETTE!!!!
A dire il vero è una ricetta "non ricetta": è un coccolino.
All'ora di pranzo passa a salutare la Patty e le vuoi presentare un piatto curato, ma non hai proprio il tempo di fare la spesa e nel frigorifero solo uova e verdure varie.
IDEA!!!
Si fanno bollire alcune uova, noi le facciamo cuocere 10 minuti, e una volta raffreddate e sgusciate si inizia a creare il pulcino.



Abbiamo bisogno, oltre alle uova sode, di una carota e di alcuni chiodi di garofano.
Per prima cosa si cerca di dare stabilita' all'uovo togliendone una piccola quantita' nella parte inferiore. Con la carota pulita si ricava una striscia sottile e si inizia a tagliare un piccolo triangolo che diventera' il becco.



La piccola cresta viene creata incidendo a ZIG E ZAG l'altra striscia di carota e con l'aiuto della punta di un coltello si fa una piccola incisione sulla parte superiore dell'uovo e si incastra la crestina.



Con i chiodi di garofano si fanno gli occhietti ai pulcini.........




Belli vero? Sono simpatici e hanno voglia di chiacchierare e non vedono l'ora di andare in tavola.
Questi essendo...autunnali hanno un letto di "foglie" rosse e gialle create con una bella peperonata al profumo di basilico.





Si possono far scivolare sulla neve bianca (finocchi crudi tagliati a fettine sottili) e diventeranno dei pulcini ... invernali, ma anche su fette rosse di pomodoro e foglie verdi e profumatissime di basilico per ridere di questi pulcini... estivi.
La stagione dei pulcini, lo sappiamo è la primavera.
Allora basta farli correre su un prato di tenera insalatina novella con qualche fiore di rapanello e diventeranno, in tutto il loro splendore, pulcini... primaverili.

Ciao Patty un bacio

domenica 2 ottobre 2011

RISTORO

Vuoi dire RINFRESCO? NO!! ..proprio RISTORO perchè parliamo di CICLISMO!
Adesso vi raccontiamo una bella storia.
Il famoso cronista di ciclismo Ferretti all'apertura del collegamento radiofonico della tappa Cuneo-Pinerolo, pronuncio' la ormai storica frase:
" Un uomo solo è al co­mando, la sua maglia è biancocele­ste,
il suo nome è "Fausto Coppi"
Noi invece abbiamo un gruppo di corridori che vogliono pedalare in compagnia, arrivano sempre insieme, aiutano chi fatica e non lasciano mai solo nessun compagno, indossano la mitica maglietta bianco-giallo-nera ed il loro nome é PEDALE VAL PARMA. Il loro sito é http://www.pedalevalparma.it/.
E tutto questo?
Semplicemente: uno dei ciclisti é Fede il nostro figlio-nipote-cugino. E...quando tre anni fa usci' l'idea che gli atleti del Pedale potevano concludere la tappa in Val Ceno fermandosi a casa nostra, abbiamo organizzato con gioia il RISTORO!

Abbiamo voluto dare ad ogni ristoro un filo comune: torta personalizzata "PEDALE VAL PARMA" e soprattutto fatta da noi.

Ed e' cosi' che il primo anno abbiamo fatto la torta al cioccolato, teglia rettangolare per creare la strada e disegnato a mano libera con glassa gialla (uno dei colori della squadra) il corridore che con la sua bici diventa tutt'uno e con W IL PEDALE va piu' forte!



Il secondo anno torta al limone, teglia rettangolare per creare la strada, una ruota con raggi di zucchero a velo e dove per magia e fantasia "corrono" due ciclisti del Pedale fatti con glassa gialla e ruote azzurre. Stanno scalando le montagne verdi del nostro bellissimo Appennino.



Il terzo anno - giugno 2011 - la torta e' un puzzle!
Teglie rotonde per due crostate di marmellata scura e chiara, striscioline di pastafrolla per disegnare i raggi e abbiamo ottenuto ruote che sfrecciano veloci. Sempre con la pasta frolla abbiamo creato il corpo ricurvo e generoso del ciclista: contiene confettini colorati, il cappellino e'sempre in pasta frolla e le ruote di scorta, con confettini colorati, sono pronte, ai lati, per ogni fastidiosa foratura. PEDALE VAL PARMA E' IL NOME DELLA TORTA.
Vi e' piaciuta questa storia fra sport, cucina e fantasia??

"Non avrai alcun obbligo e non avrai nessun vincolo. Potrai partecipare alle iniziative del gruppo solo se lo vorrai. Ma non dovrai mai dimenticare che si pedala insieme per divertirsi!!!!!!!!"
questo e' il messaggio che il Pedale porta avanti.
EVVIVA E...TANTE PEDALATE